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marzo 25, 2021 2 min read

Battistelli, nel 1994, definì l’autostima come “l’insieme di giudizi valutativi che ciascuno attribuisce a se stesso”.

Nella formazione di questo costrutto, si mostrano sostanziali due aspetti: in primo luogo la capacità del soggetto di valutare se stesso e gli altri, ed in secondo luogo la capacità di procedere con un'attribuzione di valore positivo o negativo alla valutazione effettuata.

Nel tentativo di comprendere più a fondo questo concetto, essenziale per il nostro benessere psicofisico, potremmo immaginarlo, figurativamente, come una lunga linea retta, dove ad un estremo troviamo un polo negativo, correlato alla bassa autostima, e all'altro un polo positivo che combacia con un'alta autostima.

È fondamentale sottolineare che, il senso dell’autostima, non è qualcosa di predeterminato con cui nasciamo, ma è piuttosto il risultato dei vari fattori, interni ed esterni, che si embricano tra loro in maniera imprescindibile nel determinare verso quale polo ci orienteremo in quel dato momento.

È infatti necessario precisare che l’autostima non è statica, ma fluttua ed evolve nel tempo, subendo oscillazioni rilevanti all'interno della vita di ognuno. Supponiamo ad esempio che un soggetto abbia, in un dato momento, una bassa autostima; in un caso di questo tipo, la persona tenderà a mostrare scarsa fiducia in se stesso, nelle proprie capacità ed abilità, associati a possibili sentimenti di autosvalutazione e inadeguatezza.

Al contrario, una persona con un’autostima particolarmente solida, tenderà ad affrontare le situazioni che gli si prospettano davanti con maggior sicurezza e serenità, conscio di poter fronteggiare adeguatamente le richieste dell’ambiente.

La pressione mediatica odierna, con standard di perfezione estremi e utilizzo di software per il photo editing, sta inevitabilmente inficiando l'autostima di molti.

La ricerca Beauty Confidence e Autostima ha stimato che il 75% delle donne italiane dichiara di possedere un'autostima bassa o media e che ben 8 donne su 10 preferiscono non partecipare ad eventi pubblici per il timore di apparire imperfette.

Oggi più che mai, lavorare per incrementare la propria autostima, è un fattore fondante del benessere psicofisico, in quanto contribuisce a sviluppare un'immagine positiva di se. Una buona autostima favorisce, infatti, l'apprezzamento della propria bellezza fatta di unicità e non di perfezione, favorisce l’accettazione dei propri punti deboli e la capacità di esaltare i propri punti di forza, genera maggior fiducia nelle proprie risorse, maggior apertura alle richieste dell'ambiente, miglior equilibrio nei rapporti interpersonali ed un incremento della propria autonomia.

 

Dott.ssa Federica Ciardi

Psicologa iscritta presso l'Ordine degli Psicologi della Toscana n° 9176
Laurea magistrale in Psicologia Clinica
Specializzanda in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale
Master in Disturbi del Comportamento Alimentare infanto adolescenziale e dell'età adulta
Esperta in Psicoeducazione Nutrizionale

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